Ssangyong, i due volti della coreana «minore»

Telaio portante a longheroni chiusi per Ssangyong Musso, trazione elettrica e 450 km di autonomia per il concept e-Siv. Due facce della stessa medaglia: una fedele ad una tradizione (quasi anacronistica) e una improntata al futuro della mobilità sostenibile.

Dopo l’avvento di Rexton, il pick-up Musso torna ad alimentare la gamma Ssangyong, la minore delle marche coreani che ricordiamo essere il gruppo Hyundai-Kia e Samsnung Motors che fa parte di Renault Nissan. Un nuova generazione del veicolo coreano, che segna un altro tassello nell’ammodernamento della Casa asiatica. Prima la famiglia Tivoli, poi Rexton ed infine Musso. Vetture diverse tra loro, simili nella tecnica.

Rexton rappresenta la base di partenza di Musso, un pick-up nell’accezione più professionale del termine. Soprattutto per le soluzioni tecniche adottate, come il telaio portante a longheroni chiusi appunto. Il nuovo Musso (commercializzato come Rexton Sport in altri mercarti), vanta misure decisamente superiori. La lunghezza è pari a 5.100 mm, 1.950 sono invece i millimetri riferiti alla larghezza, e 1.820 quelli dell’altezza. Numeri in linea con il segmento di appartenenza del pick-up coreano. Conta sulla stessa meccanica offerta dal maxi suv. Un 2,2 litri turbodiesel da 182 cavalli di potenza massima e altrettanti 400 Nm di coppia motrice. .

Ssangyong con il concept e-Siv anticipa soluzioni della futura generazione di Korando e soprattutto una nuova direzione tecnologica per il brand coreano . Si tratta di Sport Utility Vehicle a trazione esclusivamente elettrica e con sistemi di assistenza di guida di livello 3 della classica Sae. La lunghezza di 4,46 metri rappresenta l’esatta misura per entrare di peso nel segmento dei suv compatti, in sostituzione proprio di Korando. I pochi dati disponibili indicano motore da 140 kW, 450 chilometri, autonomia di circa e ai tempi di ricarica: 50 minuti per raggiungere l’80% del proprio potenziale.